Immagina di essere l'autista di un autobus. E' un autobus molto importante, perché rappresenta tutta la tua vita. Ne sei al comando, scegli tu la destinazione e la velocità di marcia. che direzione prendere ad ogni incrocio e ogni possibile deviazione dal percorso originario. Tutte le tue esperienze, le scelte fatte, le sfide superate e le tue qualità ti hanno portato a ricoprire questo ruolo importante: quello del conducente della tua vita.
Il tuo obiettivo è portare l'autobus a destinazione. Ogni metro percorso verso il punto d'arrivo segnala come tu abbia preso la direzione giusta.
Ma, come ogni conducente d'autobus, devi fermarti lungo il percorso per far salire dei passeggeri. Alcuni passeggeri sono difficilmente gestibili. Anzi, se li osservi bene, noterai che sono effettivamente dei mostri. I mostri rappresentano tutti i pensieri e le emozioni difficili con cui hai dovuto fare i conti nella tua vita, le autocritiche, le sensazioni di panico, le paure e le preoccupazioni incessanti per ciò che potrebbe accadere in futuro.
Tutto ciò che ti distrae dalle infinite opportunità che la vita ti offre assume la sembianza di un mostro.
I mostri rendono il tuo compito molto complicato: non è facile guidare con loro a bordo, poiché sono indisciplinati e chiassosi. Ti insultano e ti colpiscono con la cerbottana, gridandoti "Sei un perdente!", "Ferma l'autobus, tanto non arriverai mai a destinazione!", "Non serve a niente andare avanti!" e così via.
Insomma, non è facile, in queste condizioni, procedere verso il tuo obiettivo.
Allora tu pensi di fermare l'autobus per dirgliene quattro, ma questo ritarderebbe il raggiungimento del capolinea.
Oppure potresti fermarti e costringerli a scendere, ma anche questo ci allontanerebbe dal nostro obiettivo.
Potresti cambiare il tragitto e imboccare una strada diversa da quella prevista, sperando che i mostri si zittiscano, e questo, ancora una volta, renderebbe più complicato proseguire verso il nostro traguardo.
Mentre pensavi a come gestire i mostri, ti sei distratto e hai sbagliato strada. Ora devitornare indietro e fare una serie di deviazioni. Inoltre, hai accumulato del ritardo sulla tabella di marcia.
Ora capisci come, per andare dove vuoi andare e per percorrere la strada che hai scelto, tu debba semplicemente continuare a guidare e permettere ai mostri di continuare a fare baccano, di insultarti e di darti fastidio per tutto il tempo. Puoi creare uno spazio per accogliere tutto il rumore che fanno i mostri, ma non puoi sbatterli fuori o zittirli.
Puoi, però, continuare a guidare, e vivere in modo significativo e appagante, nonostante la loro presenza. Basta accettarli per quelli che sono: semplici passeggeri.
Benessere. Serenità. Meditazione. Zen. Mindfulness. Amore. Relazioni. Accettazione. Autostima. Non solo psicologia.
sabato 5 luglio 2014
I mostri sull'autobus
Questo brano, modificato in parte, è tratto da Hayes, Strosahl e Wilson (1999)
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La storiella mi piace e mi conferma ciò che già sapevo, ossia che ogni essere umano, unico e irripetibile, è un pezzo di questo enorme puzzle chiamato umanità. Occorre che ognuno trovi il proprio posto, vale a dire dove collocare il suo pezzo di puzzle, per completare il disegno del puzzle stesso.
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