Oggi si parla d'amore e d'innamoramento, argomento a me molto caro. Lo spunto è dato dal libro "Lo zen e l'arte di innamorarsi" di Brenda Shoshanna, psicologa e psicoterapeuta newyorkese.
L'autrice mette in evidenza le analogie esistenti tra la pratica dello Zen e della meditazione e la capacità di vivere una vita d'amore. Capitolo dopo capitolo, l'autrice illustra i passi che gli studenti Zen compiono durante la pratica, dall'ingresso nello zendo (centro di pratica Zen) fino all'incontro privato con il dokusan (il maestro), passando per le altre attività apparentemente banali, come sedersi su un cuscino, preparare il cibo, fare le pulizie. Ogni singola azione compiuta nello zendo offre la possibilità di imparare una lezione: starà allo studente, poi, riuscire a comprenderla e ad applicarla nella vita di tutti i giorni alle proprie relazioni.
Nulla è banale, dunque. Nulla è fatto per caso. Lo studente che decide di imparare lo Zen deve seguire delle istruzioni, e in queste istruzioni è contenuta l'essenza dello Zen. A partire dalla primissima istruzione: togliersi le scarpe (diventare disponibili). Lo studente ripone le sue scarpe con cura e cammina scalzo. Osserva i suoi piedi e ogni suo passo viene compiuto con consapevolezza. Non si affanna a correre a destra o sinistra: sa che ogni passo compiuto, nello zendo come nella vita, avrà conseguenze, e quindi valuta attentamente dove andare.
Gli viene chiesto di sedersi sul cuscino (incontrare se stessi), pratica apparentemente semplice. Ma sedersi e non muoversi, fondamento della pratica della meditazione, è molto più difficile di quanto possa inizialmente sembrare: la nostra mente-scimmia continua a lavorare, i pensieri si susseguono incessantemente, le ansie e le preoccupazioni si accavallano, il corpo, indolenzito, chiede di potersi muovere. Ma, con la pratica, lo studente Zen impara a tenere buona (almeno per un po'!) la mente-scimmia, a smettere di rimuginare e di perdersi in mille teorie e speculazioni. Seduti immobili sul cuscino, si sta da soli con se stessi, e gradualmente appare tutto più chiaro: gli errori commessi mille volte, sempre uguali, che hanno provocato la fine di tante relazioni, i copioni che tendiamo a ripetere, gli stessi pensieri che riemergono e avvelenano il rapporto con l'altro. Per la prima volta si crea l'opportunità di essere sinceri con se stessi, di ammettere di avere delle colpe se le nostre relazioni sentimentali sono insoddisfacenti e si impara a rompere quei circoli viziosi.
Anche il semplice (si fa per dire!) atto di pulire gli ambienti (svuotare se stessi) riveste una grande importanza e nasconde un'insegnamento: ognuno di noi ha vissuto esperienze negative, ha sofferto per amore, è rimasto deluso o ha fatto i conti con l'abbandono. Tutto questo si accumula come fosse sporcizia. Eliminare lo sporco delle passate esperienze apre nuove possibilità di relazione, finalmente libere dal rancore, dall'amarezza, dal cinismo e dalla disillusione.
I passi e le attività descritte dall'autrice sono molti. Mi sono limitata ad illustrarvene alcuni.
E' una lettura interessante che consiglio a chiunque abbia il desiderio di riflettere sulla relazione che sta vivendo, che è appena iniziata o che si è conclusa. Quando terminerete il libro sarete maggiormente consapevoli del fatto che molti degli effetti, positivi e negativi, che le relazioni hanno su di noi dipendono dal nostro modo di interpretare e di reagire agli eventi. Prenderete coscienza del ruolo attivo che ognuno di noi ha nel ricavare soddisfazione dal rapporto o, al contrario, nell'ottenere solo sofferenza e delusione. Comprenderete che l'amore cresce e si sviluppa in maniera sana solo quando impariamo ad accettare l'altro per ciò che è. E, in fondo, accettare gli altri per quello che sono è anche un po' accettare se stessi. Sono due percorsi paralleli che portano allo stesso risultato: l'amore, in tutte le sue forme.
E' una lettura interessante che consiglio a chiunque abbia il desiderio di riflettere sulla relazione che sta vivendo, che è appena iniziata o che si è conclusa. Quando terminerete il libro sarete maggiormente consapevoli del fatto che molti degli effetti, positivi e negativi, che le relazioni hanno su di noi dipendono dal nostro modo di interpretare e di reagire agli eventi. Prenderete coscienza del ruolo attivo che ognuno di noi ha nel ricavare soddisfazione dal rapporto o, al contrario, nell'ottenere solo sofferenza e delusione. Comprenderete che l'amore cresce e si sviluppa in maniera sana solo quando impariamo ad accettare l'altro per ciò che è. E, in fondo, accettare gli altri per quello che sono è anche un po' accettare se stessi. Sono due percorsi paralleli che portano allo stesso risultato: l'amore, in tutte le sue forme.
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